domenica 8 settembre 2019

Dieci anni senza Allegria

Dieci anni fa ci lasciava Mike Bongiorno: in vacanza a Montecarlo, il suo cuore si fermava in un albergo sul mare.
Mister Allegria, compagno di tante sere televisive, poteva piacere o non piacere.
Ma, al netto della dotta "Fenomenologia di Mike Bongiorno" saggio vagamente cattivo di un pò aspro e forse un pò troppo duro Umberto Eco, lui ha fatto la storia: coi suoi occhi liquidi ed azzurri, coi suoi quiz ed i "milioni di lire", ha accompagnato l'Italia nei suoi anni migliori, quando ancora un professionista esemplare era apprezzato e la volgarità non la faceva da padrone.
Allegria Mike, ovunque tu sia noi ti vogliamo sempre bene.

sabato 17 agosto 2019

Addio, campione

In un pomeriggio d'agosto, quando il sole è basso all'orizzonte e la musica invade le spiagge, arriva la notizia della morte di un grandissimo: Felice Gimondi muore facendo un bagno nel mare della Sicilia, lontanto dai riflettori, dalle luci della ribalta, dalle ruote del ciclismo che ha onorato vincendo tre giri d'Italia, un Tour de France, un giro di Spagna, il campionato del mondo del 1973 3 e tante, tante altre corse.
Muore uno dei più grandi, secondo solo al più grande di tutti: quell'Eddy Merckx di cui divenne amico, e che ieri ha espresso la commozione di tutti dicendo a felice "Amico mio, oggi ho perso io ed ho perso tanto".
Colpisce sempre, la morte. Soprattutto quando raccoglie una persona seria, che comunicava più con gli sguardi ed i silenzi che con le parole: colpisce la sua repentinità e la sua brutalità, la sua chirurgica precisione nel non avere rispetto per la storia e comprensione per le leggende, al pari degli uomini comuni. La livella vale per tutti, anche per i campionissimi: ciò non toglie che Gimondi ci manca: lui era un pezzetto luminoso dell'Italia che fu, quella che sapeva vincere con classe antenponendo i fatti, l'impegno e la serietà alle parole, al pressappochismo ed alla faciloneria.
Addio Felice: ora sei con Marco Pantani, forte come te ma il tuo opposto caratterialmente. Stagli ancora vicino, come hai fatto quando anche lui era con noi.

lunedì 12 agosto 2019

Il ricordo: Robin Williams

Un anno fa decideva di lasciarci soli coi suoi film Robin Williams.
Il grande interprete di Good Morning Vietnam, il tenero Patch Adams, il visionario Chris Nielsen di Al di la dei sogni, la magistrale Mrs Doubtfire, Mork che viene dalla nube di Oort e tanti, tanti altri personaggi che sono stati e sono tutt'ora amici cari di una intera generazione.
Ma Robin Williams è e sarà sempre, per i nati negli anni '70, il Prof. John Keating dell'Attimo fuggente: col suo sorriso sornione e i suoi occhi sognanti, il prof. Keating entra in una polverosa scuola ancora legata ai tradizionali crismi ottocenteschi e la cambia per sempre. Insegna ai ragazzi a studiare pensando, ponendosi domande, riflettendo, dando loro l'idea di un libro non come uno strumento carcerario ma come la strada per un sogno.
Trenta anni fa l'Attimo fuggente faceva irruzione in un mondo che stava cambiando, rapendo con la sua bellezza e i suoi mille messaggi l'attenzione di molti.
Come il prof. Keating, tutti quanti noi abbiamo sognato - almeno una volta - di salire sulla cattedra perchè da li sopra si vede un mondo diverso: e noi quello stare in piedi sulla cattedra oggi ricordiamo, rivolgendo un saluto delicato ad una persona fortunata nella carriera ma molto meno nella vita, che ci ha dato tanto di sè e che ora - libero dalla depressione - ci consola sapere che sorriderà per sempre.

sabato 10 agosto 2019

Accadde Oggi: Ictus per Segni, Merzagora Presidente supplente della Repubblica

Il 1964 fu un anno particolarmente complesso per la politica italiana. Nel mese di luglio, in particolare, il Presidente della Repubblica Antonio Segni era impegnato a gestire la crisi del primo governo presieduto da Aldo Moro che, prigioniero degli scontri all'interno della sua maggioranza, cadde per il voto contrario del Parlamento all'assegnazione di fondi in favore delle scuole private. Mentre le forze politiche cercano di riorganizzarsi, il Presidente Segni riceve al Palazzo del Quirinale il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Giovanni de Lorenzo che gli rappresenta la sua ricetta per terminare ogni bega politica: il Generale de Lorenzo propone al Capo dello Stato il "piano Solo", in forza del quale <<solo>> i Carabinieri dovevano detenere il potere. Il piano prevedeva l'arresto di esponenti della sinistra e la loro detenzione in Sardegna, l'occupazione militare della Rai, un governo formato da esponenti delle forze armate ed il presidio delle principali piazze cittadine. Segni rimane turbato ma non esclude la praticabilità del piano.
Nel frattempo, Pietro Nenni - leader del partito socialista ed Aldo Moro a seguito di vari incontri e trattative, convergono su svariati punti di programma per un governo di centro sinistra. Il 7 agosto del 1964 Aldo Moro e Giuseppe Saragat, segretario del partito social democratico, si recano al Quirinale per evidenziare al Presidente della Repubblica la possibilità della nascita del secondo governo Moro, con all'interno della maggioranza le forze socialiste. 
Qui inizia il mistero: è probabile che Moro e Saragat fossero venuti a sapere del piano Solo; accusano apertamente il Capo dello Stato di essere connivente verso le idee di golpe avanzate da De Lorenzo e lo minacciano di sottoporlo a processo per attentato alla Costituzione; a quanto sembra (nè Saragat nè Moro descrissero mai l'accaduto) il Presidente Segni si accasciò di colpo sulla sua scrivania, incosciente; venne colpito da un violento ictus, dal quale non si riprese mai.
Il 10 agosto 1964 il Presidente del Senato, Cesare Merzagora, a norma di Costituzione assunse la supplenza della Presidenza della Repubblica, stante l'incapacità di Segni, e nominò Aldo Moro Presidente del consiglio dei ministri.
Segni, formalmente, si dimise da presidente della Repubblica nel dicembre del 1964, e morì poi nel 1972.

venerdì 9 agosto 2019

Il nove agosto del 1173 iniziano a Pisa i grandi lavori per la costruzione della torre campanaria della cattedrale di Santa Maria Assunta.
Inizia così la grande avventura di quella che è conosciuta in tutto il mondo come la "Torre di Pisa": un cedimento del friabile e sabbioso ed argilloso terreno sottostante, avvenuta nelle prime fasi della costruzione, ha dato alla Torre la sua caratteristica pendenza. Giunti infatti all'edificazione del terzo piano, i lavoratori dovettero fermarsi a causa della evidente inclinazione: i lavori ripresero solo nel 1275, quando si procedette nell'edificazione cercando di compensare, con la collocazione lievemente sfalsata dei piani superiori, la pendenza di quelli inferiori. 
Fatto sta che in Piazza del Duomo da secoli la Torre continua a guardare il Mondo con quello sguardo un pò così, quasi a volersi scostare dal Duomo che, posto in asse di fronte ai suoi occhi, le impediva la vista.

mercoledì 7 agosto 2019

Accadde oggi: Presenze nel cielo di Basilea

Il 7 agosto del 1566 a Basilea - come riportano le cronache locali dell'epoca - succede qualcosa di curioso: alle prime luci del mattino i cittadini, tutti intenti a recarsi ai propri luoghi di lavoro, alzando gli occhi al cielo vedono oggetti volanti di colore scuro, tondeggianti e di dimensioni diverse, quasi rincorrersi nell'azzurro estivo.
La Gazzetta della città del giorno successivo così scrive: «La mattina del 7 agosto 1566 moltissime persone, spaventate, videro dei grandi dischi di colore scuro apparire in cielo e fu come se estate e inverno fossero giunti nello stesso momento, con fumi e nebbie, calore intenso, spari e cannonate. Questi oggetti, così numerosi da oscurare il Sole, volavano a grande velocità come se stessero danzando o combattendo. Alcuni, che sembravano sparare colpi di cannone, divennero di colore rosso ardente.»
La Gazzetta dell'8 agosto 1566 è conservata a Zurigo, ben protetta da una teca, all'interno della Biblioteca centrale. 
Il fenomeno di Basilea è citato anche da Carl Gustav Jung nel suo saggio "Un mito moderno. Le cose che si vedono nel cielo". Jung nel suo lavoro ricorda come anche a Norimberga, nel 1561, accadde un fenomeno identico.

lunedì 5 agosto 2019

Accadde oggi: Muore Marilyn

Il 5 agosto 1962, a soli 36 anni, muore Marilyn Monroe: attrice, ballerina, cantante, soubrette, ma soprattutto - nell'immaginario collettivo dell'epoca e poi della storia - icona della bellezza e della grazia femminili.
Muore giovanissima, travolta da un'overdose di barbiturici e sonniferi: la trova sdraiata sul letto, e con la cornetta telefonica stretta nella mano, il suo psichiatra, Ralph Greenson.
Come ogni morte di personaggio famoso che si presenta poco chiara, la sua fine è avvolta nel mistero creato da teorie, supposizioni, complotti e mezze verità.
Ciò che conta è che quel giorno morì una giovane donna, bellissima e fragile, circondata da molti, bramata da tutti, ma amata da nessuno.